Che cos’e stato davvero Francesco Cossiga per la democrazia repubblicana? Perche, in vita e in morte, quelle nuvole di incenso di fronte a una biografia pubblica che con tanta evidenza non le legittimava? E perche quel “democratico pubblico plaudente” pronto ad assicurargli una sorta di zona franca nella vita politica e sulla stampa? E ancora: fu lo spirito libero per antonomasia o le sue picconate espressero la rivolta del potere e dei suoi misteri contro l’assurdo primato emergente delle leggi e della Costituzione? Questo pamphlet vigoroso, implacabile, racconta, attraverso la parabola di Cossiga, la debolezza delle virtu civiche e il conformismo mediatico entro cui scorre la vita del Paese. La nazione e il suo senso della legalita, e la storia faticosa e insanguinata che ne e scaturita. L’organizzazione vera dello Stato e del potere. Il senso delle istituzioni e il decoro civile. La nozione di “picconatore”, che trionfo non casualmente come medaglia d’oro nel necrologio collettivo il 18 agosto del 2010. Gladio e la P2. Il caso Moro. Le memorie personali che si fanno inquinamento e veleno, da dispensare senza fondo e senza controllo alcuni, soprattutto verso i morti. Tutto cio e altro ancora costituisce lo sfondo di questo promemoria, steso – come dichiara l’autore “con l’intento di complicare la perenne ambizione del Potere di fare prima la storia e poi di scriverla”. La raccolta e la selezione del materiale di archivio sono opera di Ilaria Meli.
Lo statista Francesco Cossiga. Promemoria su un presidente eversivo
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This book provides a critical analysis of a political figure, supporting studies in history, government, and social sciences.
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